16 luglio 2015 – Registro Unioni Civili al Comune di Pescara: Comunicato Stampa
C’è voluta una doppia approvazione da parte del consiglio comunale di Pescara, nel 2008 e nel 2015, per avere – speriamo finalmente – il Registro comunale delle unioni civili.
Dal 2008 al 2015, pur se il registro era stato politicamente istituito, nulla è stato fatto per attivarlo e, anzi, c’è stato il più che evidente ostracismo da parte dell’amministrazione di centrodestra guidata dall’ex sindaco Albore Mascia.
È quello stesso centrodestra,con alcuni dei protagonisti di allora, che in questi giorni ha messo in atto un violento ostruzionismo per impedire che il consiglio comunale procedesse su una strada che ormai vuole la maggioranza degli italiani, che in più occasioni è stata indicata dalla Corte Costituzionale come doverosa e che l’Europa, sempre tirata in ballo da qualcuno purché non ci imponga avanzamenti sul fronte dei diritti della persona, ci chiede di imboccare.
Ringraziamo il sindaco Marco Alessandrini, che ha evidenziato nel suo intervento che il registro delle unioni civili avrà valore a prescindere dalla contabilizzazione degli iscritti e che, con le approvazioni a livello locale, si rafforza la strada verso l’auspicata successiva evoluzione della normativa nazionale in materia (la cui mancanza ci colloca tra i Paesi più arretrati). Ringraziamo i consiglieri Daniela Santroni e Ivano Martelli, che si sono fatti promotori della nuova iniziativa in consiglio comunale.
Ringraziamo i consiglieri della maggioranza di centrosinistra che, anche se con qualche vistosa opposizione (parliamo soprattutto del capogruppo del Partito democratico, ma anche del consigliere Teodoro), hanno sostenuto con convinzione l’istituzione del registro.
Ringraziamo i consiglieri del Movimento 5 Stelle, che dall’opposizione hanno voluto anch’essi questo avanzamento di civiltà.
Vogliamo però ringraziare anche i non più consiglieri comunali Fausto Di Nisio, Viola Arcuri, e Maurizio Acerbo, che dal 2003 al 2008 hanno fatto propria un’iniziativa partita dalla nostra associazione e che le hanno (e ci hanno) dato voce.
Lo stacco tra i 20 voti a favore dell’istituzione del registro e i 9 contrari avrebbe potuto corrispondere anche a una semplice differenza di sentire tra le persone che hanno votato, ma i partiti del centrodestra e soprattutto alcuni consiglieri hanno condotto un ostruzionismo talmente bilioso e aggressivo da farci pensare che no, che in aula s’è avuto un dibattito tra chi vuole costruire una società più giusta e più aperta e chi, come il centrodestra pescarese, la vuole oscurantista e arretrata.
Siamo certi che il sindaco procederà ora con celerità all’apertura formale del registro.
Oggi Pescara è più moderna e più aperta.
Jonathan – Diritti in movimento