Matthew Shepard era un ragazzo di ventidue anni quando, il 7 ottobre 1998, due suoi coetanei, con l’inganno, lo hanno portato in una zona appartata, lo hanno legato a una recinzione e lo hanno torturato e picchiato. Poi, credendolo morto, sono andati via, lasciandolo al gelo della notte. Fu ritrovato il giorno dopo, privo di coscienza e in ipotermia. Ricoverato in ospedale, non tornò mai cosciente e morì il 12 ottobre. Matthew Shepard studiava scienze politiche e relazioni internazionali e voleva lottare perché si avverasse il suo sogno di un mondo libero dalle discriminazioni e dalle ingiustizie. Matthew era gay, ed è per questo che è stato pestato a sangue. Dopo la sua morte, tutte le associazioni nordamericane che si battono contro la discriminazione e l’odio hanno utilizzato la memoria di Matthew come simbolo della lotta all’omofobia