Pescara città vicina. A chi ?
Per giorni non si parla d’altro. Perfino la distratta testata locale (Il Centro) dedica all’argomento intere colonne ed ospita l’opinione dei cittadini . Gli anchorman locali organizzano nei loro modesti salotti accesi dibattiti sulla questione. Qualcuno si preoccupa di intervistare anche “l’ uomo della strada” per sentire un suo parere sull’argomento. Cosa muove tanto interesse? La notizia che finalmente, dopo due anni di silenzioso congelamento nelle labirintiche grotte della burocrazia locale, la richiesta di delibera di istituzione di un registro delle unioni civili sarà discussa in una prossima riunione del Consiglio Comunale. La questione di per sé è spinosa: riconoscere o no quelle unioni tra due persone che, per scelta o impedimento, non possono essere sancite con un bel matrimonio, religioso e/o civile? Attenzione, quando si parla di unione tra due persone si intende che il provvedimento si estenderebbe anche a persone dello stesso sesso!La questione investe politica, morale, religione, cultura, educazione… e tutti sono chiamati ad esprimere il proprio parere.
Interventi e prese di posizione non si fanno attendere. Prima fra tutti, e giustamente dato che sono loro a doversi esprimere con un voto, i politici. Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista) e Viola Arcuri (Democratici di Sinistra) non possono che ribadire, essendo i promotori della richiesta, con ovvie diverse sfumature nell’analisi delle ragioni, che l’istituzione di tale Registro non rappresenterebbe altro che un riconoscimento legittimo, un segno di civiltà ed un atto di giustizia. Forza Italia, Margherita e Udeur tuonano il loro “no!” senza se e senza ma. La metà dei consiglieri di Italia dei Valori ed i socialisti si schierano a favore dell’approvazione. L’Arcivescovo Cuccarese, dall’alto della Torre di controllo della Curia, in una intervista rilasciata al Centro, lancia il suo inesorabile anatema contro tutti coloro che vorrebbero riconoscere, di fatto, l’esistenza e lo status giuridico di persone dedite a rapporti contro natura. Un commento a parte va riservato alla TV locale Rete8 che dedica il suo “8 Volante” all’argomento: sono invitati rappresentanti di Rifondazione Comunista, Democratici di Sinistra, Margherita, Udeur, Forza Italia e la presidentessa dell’Agedo (Associazione Genitori di Omosessuali) signora Claudia Toscano. Il dibattito è interessante e animato, a tratti divertente: irresistibile la Signora Toscano che gela l’ingenuo Ermanno Ricci (Udeur) con un “Lei è un omofobo!”. Cosa avrà mai detto il noto e candido rappresentate politico per meritarsi un tale epiteto dal significato per lui sconosciuto e misterioso ? Aveva espresso il suo imbarazzo “poverino” nel vedere per strada due uomini o due donne che si scambiano effusioni! Già, il suo imbarazzo gli impediva di concedere a queste persone qualsiasi tipo di riconoscimento… quando si dice “occhio che non vede…”. Un grande evento mediatico locale, dunque. Ma c’è un aspetto sorprendente in tutta questa storia, una sorta di stonatura che ad un osservatore attento non sarà certamente sfuggita: la totale assenza dei diretti interessati ridotti ad un inesorabile silenzio. Il Jonathan aveva dato il via a tutto questo putiferio con una lettera aperta al Sindaco, agli Assessori ed ai Consiglieri del Comune di Pescara nella quale si richiedeva l’istituzione di un Registro delle Unioni Civili. Da quella lettera e da quel giorno sono passati quasi due anni: sono state organizzate conferenze, raccolto firme, sollecitato le Istituzioni con altre lettere aperte. La risposta di istituzioni e stampa a tutto questo lavoro svolto dal “basso” ha avuto un solo filo conduttore: il totale disinteresse. Per due lunghi anni. Nel momento in cui qualcosa si sta per concretizzare tutti sono stati chiamati ad esprimersi: i politici, i giornalisti, gli opinionisti, la Curia, l’Agedo… meno i diretti interessati. Persone che vivono sulla propria pelle discriminazione, esclusione, razzismo e derisione. Persone che lottano per veder riconosciuti i propri diritti all’affettività, all’amore ed alla condivisione della propria vita con un/a compagno/a. Il mondo va avanti: Paesi come Olanda, Belgio, Canada, Spagna… hanno già emanato leggi a favore del riconoscimento delle coppie formate da persone dello stesso sesso, in molti Paesi è permessa l’adozione. Noi siamo ancora qui a discutere su delibere assolutamente ridicole rispetto a quanto è già stato concesso altrove . E in tutto questo siamo solo fantasmi, nemmeno invitati di pietra: oggetti di discussione senza diritto ad essere soggetti degni di esprimere un’opinione. Grazie, Signori politici di Pescara. Grazie, Sindaco Luciano D’Alfonso, che sommergi di parole la cittadinanza per spiegare cosa stai facendo per questa città, per renderla più bella e vivibile e che su questo argomento non ti sei neppure degnato di spendere mezza parola, perché per rendere migliore la qualità della vita ci vuole ben altro che un marciapiede nuovo ed un’aiuola fiorita.Grazie ai mass media perché è più importante relazionare sulla sagra delle sagne e fagioli di una sperduta contrada che dare risalto alla sacrosanta lotta per i propri diritti di migliaia di esseri umani Grazie lo stesso… ma continueremo sulla nostra strada, su questo siamo determinati. E se in nome del “politicamente corretto” vi sentirete in dovere di chiamarci omosessuali, lesbiche, gay, transessuali… non vi disturbate… continuate pure a chiamarci froci, ricchioni, culattoni, checche… almeno la vostra coerenza riuscirete a salvaguardarla se proprio non riuscite a salvaguardare uguali diritti per tutti.