17 settembre 2014 – Lettera aperta al Sindaco di Pescara sul Registro delle Unioni Civili
Gentile Sindaco,
mentre le scriviamo, cogliamo con piacere sulla stampa locale le prese di posizione di alcuni consiglieri e già consiglieri comunali che sollecitano l’istituzione a Pescara del Registro delle Unioni civili.
Non possiamo non rilevare che tale richiesta emerge, dopo anni di silenzio, per completare un percorso di civiltà che, a suo tempo, fu deliberatamente interrotto in modo silenzioso, con l’insabbiamento di qualcosa che aveva già trovato una legittimazione: infatti, il Registro è istituito nella nostra città già dal febbraio del 2008, quando il Consiglio comunale deliberò in proposito.
Poco dopo, nel settembre dello stesso anno, una parte dell’Aula, all’incirca corrispondente con quella che avrebbe amministrato la Città dal 2009 al 2014 con il Sindaco Albore Mascia, tentò di far abrogare il Registro delle Unioni civili. Ciò non avvenne e il Consiglio (con un’Aula quasi al completo) votò contro l’abrogazione (delibera numero 131 del 22 settembre 2008).
Si creò però un certo silenzio, forse anche a causa delle tormentate vicende che segnarono la fine dell’Amministrazione allora in carica: il Registro esisteva, ma non veniva ufficializzato perché, come previsto nella delibera del Consiglio comunale numero 64 del 27 febbraio 2008, la Giunta comunale non individuò mai l’Ufficio ove domiciliarlo, cosa che avrebbe dovuto fare entro 30 giorni dalla votazione dell’Aula.
Negli anni successivi, la nuova Amministrazione non sollevò nuovamente il tema. Ogni tanto qualche consigliere ricordava che Pescara il Registro delle Unioni civili ce l’aveva e che era assurdo che non venisse istituito in via definitiva. Nulla però accadde.
Gentile Sindaco, crediamo che, pur se con considerevole ritardo (ben sei anni e mezzo), sia giunto il momento di procedere nell’attuazione di una scelta del Consiglio comunale che, a rigor di norma, deve essere attuata (il fatto che la Giunta non abbia proceduto rappresenta a nostro parere una violazione).
A prescindere da ciò, siamo sicuri della sensibilità Sua personale e dell’Amministrazione che presiede. Una sensibilità verso il tema della coesione sociale, che nasce in molti modi ma, soprattutto, nella solidarietà tra due persone.
Il Registro delle Unioni civili, ci piace ricordarlo, non è stato istituito per unioni con un tratto distintivo, ma per congiungere in un legame di solidarietà operativa tutte le persone legate da vincoli affettivi e già in condizione di convivenza.
Gentile Sindaco, noi crediamo che, soprattutto in un momento di crisi pesante come quella che stiamo attraversando, solo un estremo egoismo può opporsi a che persone conviventi e legate da vincoli affettivi possano chiedere il riconoscimento di questa loro condizione alla Comunità nella quale vivono e operano.
Siamo sicuri del fatto che non sarà Lei a ostacolare un percorso che, pur se obbligato, si inscrive in una dimensione di civiltà.
Jonathan – Diritti in movimento